dinsdag 28 februari 2012

Vecchiacci atto secondo.


Ecco a grande richiesta il proseguimento del mio post: Vecchiacci Un post che ha riscosso un enorme successo di pubblico, e che è stato co-protagonista di un mirabile articolo pubblicato nelle pagine di un blog italiano di valenza diciamo "culturale".

Non cito quel blog, in quanto la Redazione di De Spin (composta, come sapete, da De Spin e i suoi amici quadrupedi) ha ritenuto tale blog neppure degno di citazione.

Un tale blog, legato ad una tale casa editrice, è stato  da codesta Redazione giudicato indegno, in quanto ha pubblicato due post a contenuto palesemente denigratorio ed offensivo.

Due post contenenti offese, insulti, manipolazioni, bugie e tentativi di ridicolizzazione nei confronti del sottoscritto e di altri blogger o commentatori di blog.

Contenenti offese e insulti vergognosi nei confronti dell'antispecismo, dell'etica animalista, del veganismo e vegetarianesimo, nonchè della cultura della non-violenza.

E nei commenti di entrambi quegli articoli un desolante panorama di ignoranza. L'apoteosi della difesa ad oltranza dell' ideologia del dominio e del massacro dell'essere umano nei confronti degli animali.

Se avessi scovato un articolo antispecista su qualche blog di caccia e pesca, non avrei potuto imbattermi in una tale carrellata di immorali schifezze, vomitevoli immonde porcherie verbali e intellettuali, di stile e di concetto.

Fa dunque così tanto schifo la razza umana?

Gli animali pensano di sì. Le mucche i tori e i vitelli prigionieri degli allevamenti intensivi pensano di sì. I maiali in toto pensano di sì. Gli animali marini in toto pensano di sì. I volatili e i roditori, le api e i bachi da seta, le pecore, i rettili, i cavalli pensano di sì. I primati dei laboratori di vivisezione pensano di sì. Gli elefanti le tigri e i leoni prigionieri negli zoo e nei circhi pensano di sì.

La mia professione è l'assistente domiciliare. Mi reco nelle case dei malati e degli anziani per aiutarli a lavarsi, vestirsi e svestirsi, e quanto altro. Sono un professionista sanitario diplomato.

Nelle mie competenze, rientra a volte il provvedere all'alimentazione dei miei pazienti (qui in Olanda si usa il termine "Clienti", in quanto la Sanità è totalmente privatizzata.). Se necessario preparo loro quello che desiderano. Per lo più panini imburrati con formaggio. Wurstels con patate. Gli olandesi, col cibo, hanno un rapporto piuttosto sbrigativo. Quelli che sanno cucinare sono davvero pochi. Per lo più scaldano al microonde piatti acquistati al supermercato, belli e pronti.

La vecchiaia. La malattia. Il dolore. La morte. I miei vecchiacci mi raccontano e mi mostrano queste cose. Si ride e si scherza anche tanto, per carità, ma queste sono le cose che per lo più vedo nei loro occhi

Entro nei loro appartamenti signorili e mi sposto dall'uno all'altro in bicicletta. Un lavoro difficile, duro e fantastico.

Cancro. Malattie cardiocircolatorie, patologie muscolari. Demenze, artriti, diabete. Morbi, sindromi, malattie mentali. E farmaci. Valanghe infinite di farmaci. Costosissimi supporti per la deambulazione. Letti ed apparecchiature di sollevamento super tecnologici.

Un'alimentazione vegana precoce avrebbe potuto evitare almeno il 70% di tutto questo? Le ricerche epidemiologiche che affermano e confermano questa tesi sono moltissime. Eppure questo è un discorso che a me non interessa affatto. Non è certo la loro salute che mi sta a cuore.

I vecchiacci certo li prendo in giro perchè mentre li accudisco faccio finta di amarli e rispettarli. E loro poverini ci cascano, mi elargiscono sorrisi baci e carezze. Mi raccontano dei loro coniugi scomparsi. Mi mostrano le foto sbiadite dei loro genitori. Mi riempiono la testa parlandomi delle loro sofferenze.

Per lo più sono rimasti soli, i vecchiacci. Aspettano il mio arrivo per essere lavati e scambiare quattro chiacchiere. Aspettano che inizi la loro trasmissione televisiva preferita. Aspettano la morte, chissà.

Comunque io li detesto per quello che nella loro lunga vita hanno fatto agli animali. Non li posso perdonare. Nella loro a volte centenaria esistenza hanno divorato centinaia di mucche, maiali, migliaia di galline, decine di migliaia di pesci. Tutte creature amiche mie. 

E lo hanno fatto per ignoranza e per indifferenza. Per niente altro.

Se uccidi i miei amici, mi dici come ti posso amare? Eh vecchiaccio, rispondimi, aiutami a trovare una risposta, dimmi qualcosa.

Se torturi i miei amici, se  li rendi schiavi, li costringi in gabbie, li porti al macello senza pietà, mi spieghi come porca puttana posso amarti?

Vecchiacci, quello che vi salva sono i vostri occhi. Quegli occhioni spalanacati pieni di spavento. Colmi di desolazione. Occhi sbarrati dal terrore, o chiusi strizzati dal dolore.

In questi vostri occhi vedo gli stessi occhi dei miei amici. Gli stessi occhi sbarrati dal panico degli animali condotti al macello. La stessa incredulità. Il medesimo drammatico inutile ridicolo desiderio di volere ancora vivere.

Gli occhi dei vecchi. Gli occhi degli animali. I miei stessi occhi. Non riesco a trovare differenza. Non riesco a vedere la differenza.

E così i cari vecchiacci continuano a ricevere immeritatamente le mie prestazioni socio-sanitarie.  

Assassini, cosa avete fatto ai miei amici.

Eppure all'alba di un gelido mattino fiammingo, eccomi ancora qui, ad inforcare la mia bicicletta.

27 opmerkingen:

  1. Il dolore ha una radice unica.
    E la stessa radice la vedo negli occhi dei vecchi, dei giovani, dei bambini, degli animali tutti. Tutti.
    Di fronte alla morte ed al dolore siamo tutti UGUALI. Tutti spaventati ed impotenti. Tutti.
    Tanto il vitellino che, precocemente strappato alla madre, sta per essere condotto al macello, quanto il pesce che ingenuamente abbocca all'amo, quanto il vecchietto che non riesce più a scendere dal letto da solo e quanto il bimbo che impara ad andare in bici e cade.

    Il dolore ha la stessa radice.
    E l'amore anche.

    Comunque tante persone anziane, come anche i miei genitori, non hanno avuto gli strumenti e l'informazione che abbiamo noi oggi per comprendere che gli animali sono come noi e che vanno rispettati. Non dico che li giustifico, attenzione! Non giustificherò mai chi mangia gli animali e partecipa del sistema del loro sfruttamento, però li comprendo di più di quanto possa comprendere un giovane o un adulto che oggi sa, che conosce, che si informa, che ha modo di aprire gli occhi ed il cuore.
    Tu dirai, ma che per amare servono informazioni e strumenti? No. Certo che no. Per amare no.
    Però è anche vero che amare, pure se è un verbo di cui si abusa moltissimo, è assai difficile. Amare nel senso profondo della parola intendo, ossia desiderare il bene dell'altro, fuor da ogni accezione di possesso.
    Quindi sarebbe già tanto se si potesse apprendere quantomeno il rispetto della vita.
    Per rispettare un animale non è nemmeno necessario amarlo. Basta, appunto, rispettare la sua vita, la sua esistenza, la sua natura.
    Non ci vuole molto a comprendere questo.

    Io amo tutto il mondo? No. Però lo rispetto. Non rispetto le idee di un carnivoro, non è una persona che stimo, però mica vado a menargli. :-D

    L'amore per gli animali in me è connaturato, è stato sempre istintivo, sin da quando ero piccolissima (mia madre mi racconta che nemmeno camminavo, ma impazzivo di pura gioia non appena vedevo qualsiasi animaletto), eppure ancora non bastava perché per tanti anni li ho mangiati. E' stato solo quando ho compreso che ogni vita merita il rispetto di vivere, che ho smesso di mangiarli.

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  2. Anch'io osservando le persone anziane delle volte mi chiedo, chissà se hanno mai pensato davvero agli animali. Ci saranno vegetariani anche tra i vecchi, immagino, non molti ma ce ne sono. Probabilmente è vero che hanno vissuto un'epoca in cui non si parlava molto di animalismo. Il che, come dice anche Biancaneve, non è una giustificazione, ma forse un'attenuante. D'altra parte, ci sono stati vegetariani per motivi etici anche in un passato molto lontano, dove non c'era certo l'informazione di oggi, e ciò dimostra che si può sempre scegliere secondo la propria coscienza.
    Io penso che la maggior parte degli anziani nella propria vita semplicemente si siano uniformati alla consuetudine dello specismo, senza porsi troppe domande.
    Tutti noi, io, tu, Biancaneve, e molti che poi sono diventati vegetariani o vegani, hanno passato parecchi anni anche da carnivori, prima di cambiare abitudini alimentari.
    Gli anziani sono il naturale prodotto della nostra cultura specista, colpevoli come tutti noi nei confronti degli animali. Solo che la loro "cecità" è durata molto più a lungo.
    Speriamo che in futuro ci saranno sempre più vecchietti vegetariani o vegani, indicherebbe un decisivo miglioramento della società :-)

    un saluto

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  3. Purtroppo non c'è modo per loro di cambiare idea. Nemmeno per quel poco che gli resta da vivere.

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  4. Io comunque ne conosco di vecchietti vegetariani e vegani. :-)

    Ho tanta ammirazione ad esempio per una signora di Roma, mia amica, che ha dedicato l'intera sua vita agli animali.

    Un giorno ne parlerò. Pensa che ora la stanno sfrattando di casa perché ha subito una truffa (una storia complicata da spiegare sotto il profilo legale) ed è disperata perché lei nel giardino ha un vero e proprio rifugio per gatti. E' anziana e ancora si alza all'alba per andare inoltre a nutrire diverse colonie di gatti.
    Un donna che da giovane (ma lo è ancora!) peraltro era bellissima (hai presente Brigitte Bardot? Più bella!).

    Forse prenderò uno dei suoi gatti, pian piano sta cercando di darli in affido perché quando la sfratteranno, come farà? E' una situazione disperata. Noi stiamo facendo il possibile per aiutarla.

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    1. Dolce bimba, questa è una vecchietta...
      Cavoli ma come si fa? Non può chiedere aiuto per i gatti? Non c'è proprio niente da fare???

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  5. Siamo tutti vittime di insegnamenti sbagliati. Quello che assorbiamo dai nostri genitori in tenerissima età ci resta appiccicato quasi inesorabilmente.

    Quel "quasi" è la possibilità dell'aprirsi della Coscienza (Auto-Coscienza? Consapevolezza? Vero Sè? Ognuno scelga i termini che preferisce.)

    Quando vedo i vecchi tornare bambini so che sono state delle vittime. E carnefici, inconsapevoli, nei confronti dei loro figli e nipoti. E così via.

    Odio i vecchi. Odio i mangiatori di carne. Odio le indossatrici di pellicce. Odio i macellai i pescatori e i buongustai. Odio gli "artisti" i politici e gli intellettuali. Odio gli adulti rimbecilliti prima del tempo e odio i giovani che si lasciano fottere.

    Odio qualunque categoria e qualunque cosa faccia male agli animali, direttamente o attraverso l'indifferenza e la cecità.

    Di persone non ne odio nessuna. Di fronte ad ogni altro c'è me stesso.

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    1. Incuriosito dallo scambo sul blog innominabile, ho voluto capirci di piu' di questo tuo stile ironico parossistico... ma non l'ho capito. scusa. Pero' ho capito altre cose, e ne avevo bisogno.
      Va bene il diploma, va bene la carita' animale, ma al limite anche un briciolo di cultura, non guasterebbe.
      Comunque di tempo per scrivere ne avete. si vede che pedali veloce. Adesso di' pure che sono un intellettuale artista con la puzza sotto il naso, tanto nei campi di concentramento ci mettevano anche quelli come me, non solo i nostri amici quadrupedi...

      Regards
      Francesco Crovetti

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    2. @ Francesco
      Guarda, te l'ho appena scritto anche sul mio blog, in parte, ma lo copio-incollo anche qui.
      In realtà De Spin di cultura ne promuove eccome, promuove e veicola la cultura dell'antispecismo. Promuove e porta avanti un discorso di elevatissimo valore culturale.

      Attenzione quindi, se posso permettermi, all'uso del termine cultura, che tu talvolta sembri usare solo in una determinata accezione: in realtà il termine cultura è neutro e significa, semplicemente, tutto quel che un popolo produce, tanto a livello di manufatti, quando di contenuti, idee, pensiero ecc..
      Anche la TV è cultura, in quanto prodotto di un popolo, solo che è cultura bassa.
      Tutto è cultura. In questo senso anche la corrida o i reality show, certo; bisogna vedere però quali valori e significati veicolino.
      Per me la corrida, ad esempio, veicola lo sfruttamento e l'uccisione di un animale indifeso, in primo luogo. E di tutto il resto, a quel punto, ne faccio a meno. Per me la corrida è cultura di infimo livello, di merda anzi (perdona il francesismo).
      Valori ben più alti li trovo altrove.
      Nelle opere d'arte o in altre manifestazioni senza crudeltà.

      Quindi, perché dici che De Spin non avrebbe cultura? A parte che è una persona (lui non lo direbbe mai di se stesso perché è umile, ma io posso farlo per lui) che ha letto e legge moltissimo, molto spirituale e che scrive in un italiano perfetto, ma comunque sia, cosa più importante che mai, l'amico Massimo promuove, veicola e porta avanti un discorso di elevatissimo valore culturale, che è, appunto, l'antispecismo.
      Perdona la pignoleria ma così almeno non facciamo confusione sul termine "cultura".

      Verwijderen
  6. "La cultura è una verdura (cià cià cià)"
    - Skiantos, Diventa Demente (La Kultura Poi Ti Kura) (1978);
    non indicandosi, già all'epoca, serie alternative al vegetarianesimo.
    Saluti!

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  7. @Francesco

    Oltre al diploma di Operatore-Socio-Sanitario posseggo anche una Laurea in Giurisprudenza, ma questo non significa granchè.

    Anche che parlo e scrivo correttamente tre lingue oltre l'italiano forse è solo un caso.

    Sono anche un trombettista jazz, scrivo e leggo la musica, ma forse anche questo con la cultura a cui ti rifersisci non c'entra.

    Il mio stile è quello che è. Piace a me, mi viene così. Non ho ambizioni nè letterarie nè giornalistiche. Vorrei solo una vita tranquilla per me ed i miei amici animali.

    Se poi vuoi spiegarmi cosa intendi quando dici che non ho neppure un briciolo di cultura, sono curioso. Sei la prima persona al mondo che mi dice una cosa simile, e lo trovo interessante.

    Di sicuro non sono un filosofo "professionista" nè un alto letterato. Sono un uomo che ha studiato tanto, ma che ha anche tanto intensamente vissuto.

    Sono più interessato ai fatti che alle parole. Il sangue e la violenza mi colpiscono di più di mille discorsi.

    Lavoro a tempo pieno e trovo anche il tempo di scribacchiare su internet, ganzo no?

    Io non so sei sei un intellettuale artista con la puzza sotto il naso, non ti giudico affatto in questa maniera.

    Se ami gli animali e sei una persona coerente e coraggiosa smetti di mangiarli. Se non li ami non puoi capire niente di quello che scrivo, a prescindere dallo stile. E non per mancanza di cultura.

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    1. Bravo de spin!
      Comunque mi sembra che questo giuoco (inconscio, per carità!) a costringerci in difesa abbia ormai raggiunto il parossismo: colà - rintuzzati i loro argomenti - non trovavano di meglio che accusarci di essere fascisti e carinerie del genere; più di recente affermavano ancora che "chi partecipa a queste discussioni perorando la causa antispecista/animalista brutalizza e deprava il confronto"; ci davano dei malati mentali ecc. ecc..
      Troppa grazia!
      Gli si è risposto toccando corde, esperienze comuni (voglio sperare) a tutti, quali l'amore e l'empatia, la compassione: ma anche questo non gli stava bene, cose troppo serie, complicate dicevano.
      Veniva in mente Bombolo che all'ennesimo schiaffo di Giraldi/Monnezza, esclamava "Ao', te riconosco, me meni, 'un te riconosco, me meni uguale, dimme che me voi mena'!"
      Più seriamente, temo sia qui tutto specista il gioco al massacro e all'annientamento della discussione; avevo parlato, nel vecchio post colà, di "depotenziamento", ma era fors'anche troppo poco.

      Saluti!

      N.B.: non mi riferisco specificamente a Francesco C., con il quale - archiviate le primeve schermaglie - mi sembra si possa certamente ragionare. Ed è questo che conta (oddio, per me conta egualmente andare a dare concretamente da mangiare ai randagi per strada e soccorrere gli animali, e gli umani, bisognosi).

      Verwijderen
    2. A me sembra che abbiamo vinto su tutti i fronti (tranne, naturalmente, sul far loro cambiare idea, il che non è possibile).

      Hanno dimostrato innanzitutto e fin dalle premesse una maleducazione incredibile. Affrontare un tema etico con gli sberleffi riflette lo spessore di queste persone.

      E neppure io mi riferisco naturalmente a Francesco C. il quale è stato credo l'unico a dimostrarsi persona civile.

      Io accetto che si possa essere in disaccordo, anche se mi fa sempre male per ciò che riguarda gli animali, ma la prepotenza e l'arroganza le rimando pari pari al mittente.

      E questo signor L.R. che pubblica un post chiamando in causa e citando diversi autori, tra cui il sottoscritto, e neppure risponde nei commenti.

      Si sente superiore, lui! Quanto mi fa pena...

      Grazie Giorgio per il tuo supporto, saluti!

      Verwijderen
    3. In realtà il signor L.R. è intervenuto più volte nei commenti, però nascondendosi dietri vari nick. Pensa un po' che razza di vigliacchi, nemmeno il coraggio di offendere in prima persona hanno avuto. :-D

      Verwijderen
    4. Esatto, ma poverino, si è inventato diversi nick per poter insultare liberamente. Guarda caso adesso tutte queste "persone" tacciono all'improvviso...

      Comunque sei stata grandiosa a smascherarli, lui e quell'altro!

      Verwijderen
    5. Ma infatti io ho sempre voluto rispondere per le rime a Ilaria, Aurora ecc. proprio perché sapevo che erano gli stessi L.R. e N.; altrimenti, fossero stati solo dei troll di passaggio, non gli avrei dedicato tempo.

      Sai cosa mi ha fatto davvero pena di queste persone? Che ad un certo punto, quando proprio non hanno saputo più minimamente argomentare e replicare (ammesso che ci siano mai riusciti), hanno iniziato a far la voca grossa, urlando: "tu chi sei? Cosa fai? Cosa fai nella vita? Come ti permetti?".
      Il che è tipico dei bulletti che, non avendo maniera di ragionare, sanno solo alzar la voce, gonfiare il petto, alzarsi sulle punte dei piedi e dire: "ma lei non sa chi sono io!!!". :-D

      Ridicolo.
      Peccato che il tutto abbia depotenziato la discussione. Ma anche questo è un meccanismo psicologico abbastanza simile: se non si riesce di essere all'altezza di una situazione, la si preferisce distruggere. Come fanno i bambini quando non riescono ad usare un gioco: lo rompono con rabbia.

      Verwijderen
    6. Comunque per noi è stato utile, non trovi?
      Abbiamo "agito" insieme, anche se indipendentemente.
      E' stata tutto sommato una buona palestra. Ce la siamo cavata assai bene, anche se in effetti i nostri "avversari" si sono rivelati poca cosa.

      Metto tra virgolette la parola avversari, perchè sia chiaro a tutti che questo non è un gioco dell'ego, io sono più bravo, io so più di te, io ho la verità e tu no.

      Tutto lo sforzo che facciamo è sempre e solo dettato dal bisogno di dare voce ai nostri sventurati amici animali.

      In una frase iniziale del suo discorso su youtube (http://despin67.blogspot.com/2012/02/guardiamo-un-video.html
      Gary Yourofski dice: "Io non sono il vostro nemico", rivolgendosi agli specisti.

      Noi non siamo il nemico degli specisti, ma solo gli amici di tutti gli animali. Dunque anche degli specisti, che oltre ad essere bestie, scusa il gioco poco ortodosso di parole, un po' animali (in senso buono) sono anche loro.

      Verwijderen
    7. Per noi è sempre utile parlare degli animali, e lo è soprattutto, paradossalmente, parlandone con persone speciste perché così riusciamo meglio a comprendere cosa spinge la gente a considerarli con oggetti e non come esseri viventi meritevoli di vita tanto quanto noi.
      Ad esempio mi sono resa conto che, al di là del forti condizionamenti culturali che ci sono e che ci bersagliano da quando nasciamo (media, abitudini, "tradizioni" ecc.), il punto nodale è che proprio la gente purtroppo NON considera gli animali degni di rispetto perché diversi da noi.
      Ora, che esistano diversità tra specie è indubbio, quindi bisogna cercare di far comprendere che "diverso" non significa migliore o peggiore, superiore o inferiore.
      Ho letto una riflessione interessante di Marco Maurizi sul blog Asinus Novus (in risposta a certi tizi, provocatori anch'essi, che avevano asserito che gli animali non possono farsi soggetto semplicemente perché non sono mai scesi in piazza a rivendicare i loro diritti, come hanno fatto in passato le donne, i neri, gli omosessuali ecc.); Marco Maurizi così risponde: Infine, gli animali, secondo lei, dovrebbero “farsi soggetti da sé tramite la formazione di organizzazioni e strutture sociali che possano negoziare con le nostre” che è un po’ come dire che neri, donne ed omosessuali avrebbero dovuto negoziare il proprio status di soggetti diventando bianchi, maschi ed eterosessuali. La negoziazione si fa a partire dalla diversità, non dall’identità, altrimenti non c’è niente da negoziare. Perché la soggettività animale possa manifestarsi siamo noi che dovremmo metterci in ascolto di essa secondo le sue modalità. Cosa problematica, come ho riconosciuto nel mio intervento, ma non certo “assurda” o “idiota”. Le ricordo di nuovo che l’aver considerato gli animali delle “macchine” per secoli ha impedito fondamentali avanzamenti nella scienza etologica. E se fosse per persone come lei staremmo ancora lì."

      Quindi, Marco mi ha poi chiarito un punto importante: non dobbiamo commettere l'errore di considerare gli animali a partire dai nostri parametri umani - ché sarebbe specista anch'esso - e perché, in questa ottica, è logico che lo scimpanzé verrà considerato più meritevole di rispetto del pesce, in quanto, se "giudicato" secondo i parametri antropocentrici, è più simile a noi.

      Secondo me si può trovare un'analogia con quanto avviene in antropologia nel cercare di conoscere, studiare, infine comprendere culture diverse dalla nostra: per farlo è necessario abbandonare quella visione etnocentrica che giudica le altre culture a partire dai valori della propria cultura d'appartenenza. E' sbagliato. Sbagliato perché in questa maniera solo ciò che è simile alla nostra verrà considerato degno di rilievo ed interessante, ma ciò che se ne discostra giudicato peggiore o migliore, secondo una valutazione che però non tiene conto della diversità in quanto valore.
      (continua)

      Verwijderen
    8. (continua da commento precedente)

      Il punto è che l'essere umano ha liquidato per secoli la capacità di comunicazione degli animali dicendo che non parlano, che non sono intelligenti quanto noi, che quindi non soffrono nemmeno come noi (come se poi la sofferenza dipendesse dal grado di intelligenza, qualsiasi cosa voglia dire intelligenza; gli animali hanno comunque un'intelligenza diversa dalla nostra, un'intelligenza di cui bisogna tener conto in relazione all'habitat in cui vivono e si è sviluppata).
      Invece non è che non comunicano, siamo noi che non riusciamo a comprenderli e ad ascoltarli perché, metaforicamente, ci ostiniamo a voler usare come parametro la nostra lingua.

      La gente è convinta che gli animali non siano come noi (ed è vero che siamo tutti diversi) e che questo è un motivo sufficiente per trattarli come oggetto.
      Allora bisogna far comprendere questo concetto della diversità che non può più venire considerato secondo parametri antropocentrici.

      Poi vabbè... ci sono tutte le altre giustificazioni che danno gli specisti (la catena alimentare, gli animali si mangiano tra loro ecc.), ma quelli sono facilmente smontabili.

      Verwijderen
    9. L'essere umano sa solo far valere e rispettare la legge del più forte. La cultura del machismo, del dominio e della sopraffazione del debole e dell'inerte.

      Se ci trovassimo a discutere con i nazisti nel '44 riceveremmo le stesse risposte e lo stesso tono aggressivo e violento.

      Per questo io uso a volte il paradosso, dicendo che gli animali sono superiori all'uomo.

      Ovviamente solo pensare a superiore ed inferiore è un retaggio della barbarie, ma la barbarie è qui ed ora. E al barbaro non gli puoi mica far intendere che è barbaro. Non perchè sia inferiore, è solo molto diverso.

      Verwijderen
    10. "E al barbaro non gli puoi mica far intendere che è barbaro."

      Lo so. Me ne rendo conto. Il barbaro va messo nella posizione di non continuare a nuocere.

      Hai letto l'ultimo post di Nemesi Animale?
      Non si può ragionare con i vivisettori, però andando a complicargli la vita, a toccargli i propri interessi, forse sarà possibile metterli nella condizione di non nuocere.

      Attivismo e teoria. La teoria va bene con alcuni con cui è possibile ragionare (i giovani, ad esempio). L'attivismo per danneggiare gli interessi degli aguzzini.

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    11. Sì l'ho letto, stanno facendo davvero un ottimo lavoro.
      Qui i giornali di questi disgustosi trasporti che fa KLM non dicono una parola. Ho scritto e-mail a vari quotidiani, e nessuno mi ha risposto. Klm ha persino tolto la possibilità di contatto diretto dal suo sito olandese.

      Verwijderen
  8. Spero, despin, tu sia anche medico perchè mi hai fatto cadere la mascella... caspita ma non sapevo tutte ste cose...
    Un avvocato! Un despin avvocato... :D

    Non c'entra nulla il fatto di avere un blog col non, o il lavorare.
    Io lavoro e mi spacco la schiena, però cerco, per quanto mi sia possibile di dedicare il tempo che mi rimane anche a cose che mi interessano e a mantenere un blog. Non mi sembra un crimine o qualcosa da disprezzare facendolo passare come una perdita di tempo inutile.

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    1. Beh, ma si intuisce che il nostro De Spin è uno che la sa lunga ;-)

      Ma comunque sai, per me avrebbe potuto essere anche un totale illetterato e fare il rapinatore di banche, lo avrei comunque stimato per quello che pensa e per come coerentemente mette in pratica ciò che sente.

      Verwijderen
    2. Non sono medico, solo operatore-socio-sanitario.

      E neppure avvocato, solo Dottore in Giurisprudenza.

      E comunque nella mia vita ho avuto a che fare con canaglie di ben altro spessore, rispetto a questi signori.

      Mille di questi mi fanno un baffo. Purtroppo mille di questi ammazzano tremila animali al giorno...

      Verwijderen
    3. Ah ma io non mi riferivo alla stima, solo allo stupore :) Non lo sapevo.

      Purtroppo per queste persone non sono che cifre e cibo... non pensano che dietro ci sia una vita.
      E' su questo che mi impegno io, a dire alla gente che c'è la vita. Di fargli cambiare un po' il loro modi di vedere, perchè è diverso se invece che la "bistecca" vedi la mucca. E' diverso.

      Verwijderen
    4. La persone comuni già sono talmente sclerotizzate nelle loro abitudini che è praticamente quasi impossibile che cambino idea. Figuriamoci questi che fanno della violenza e del sopruso una filosofia...

      Le giovani generazioni sono per me l'unica vera speranza di cambiamento. Come arrivare a loro, è la questione...

      Verwijderen
    5. Ma con quelli non si ragiona. Io mi riferisco alla gente che c'è in giro che potrebbe forse avere delle speranze. Però ci ,bisogna attivarsi. Cavoli se bisogna attivarsi.

      Verwijderen