zondag 11 mei 2014

Papa Francesco cum Prosciuttis.



San Francesco era vegetariano? Nessuno lo potrà mai stabilire con certezza. Certo è che, nell'immaginario collettivo, San Francesco era quello della Predica agli Uccelli e del Lupo di Gubbio

Un rapporto con gli animali, quello di Francesco di Assisi, senz'altro profondo e speciale.

Vedere questa foto di "Papa Francesco" che benedice  prosciutti e salami mette tanta tristezza. Un uomo obeso mostra a Bergoglio pezzi di cadaveri di maiali torturati ed uccisi. Bergoglio osserva con ammirazione. Sullo sfondo volti di persone divertite.

San Francesco è soltanto un'idea che nell'immaginario collettivo rappresenta la bontà e la semplicità. Bergoglio ed il suo staff si sono abilmente appropriati di questa idea nel loro fare il doveroso "restyling" al Vaticano.

L'argomento "animalista" ce lo mettiamo dentro noi "animalisti", un po' forzatamente, con la forza appunto della disperazione. Il nome di San Francesco ci offre se non altro un'occasione in più per argomentare.

Dall'altra parte, però, quella della Chiesa Cattolica e del popolo dei credenti, l'ottusa colpevole totale indifferenza nei confronti dell'olocausto animale perdura, per nulla minimamente scalfita. E la foto di Bergoglio cum prosciuttis et salamis lo dimostra.

Diffidate dai falsi maestri.

 Da tutti coloro che con arroganza parlano dell'amore di Dio.

Senza nulla saperne.







vrijdag 7 maart 2014

Il Re Formaggio è un buon re.

Re Guglielmo Alessandro d'Olanda inaugura il museo del formaggio di Alkmaar.



Guglielmo Alessandro Nicola Giorgio Ferdinando di Orange-Nassau è re dei Paesi Bassi. Un signore della mia età un po' cicciottello e dall'aspetto gioviale salito al trono dopo l'abdicazione di mamma Beatrice circa un anno fa.

Il giorno della sua incoronazione, nonostante le proteste degli animalisti, decise di non rinunciare ad indossare un famoso mantello di ermellino di proprietà della famiglia reale.

Guglielmo d'Olanda con il mantello di ermellino.

Guglielmo non volle rinunciare a quel mantello, fatto con la pelliccia di chissà quante centinaia di poveri ermellini, e la sua motivazione fu il rispetto della tradizione.

Un ermellino. 

Credo siamo tutti d'accordo nel ritenere che uccidere e scuoiare centinaia di esseri meravigliosi quali sono gli ermellini sia un atto mostruoso, ma la tradizione esige il suo rispetto. Certo, quello era un mantello antico, ma il messaggio che il re Guglielmo dà alla sua nazione nel giorno della sua ascesa al trono è inequivocabile: le pellicce sono bellissime, degne di un re.

Nessuno si aspetta che Guglielmo possieda una sua etica personale. Anzi. Per un monarca, per un leader politico o religioso, avere un'etica personale è cosa poco consigliabile; in pratica è assolutamente fuori discussione.

Il leader politico, il capo carismatico di un popolo, il padre (o la madre) spirituale di una confessione religiosa ha bisogno di una sola cosa ed una soltanto: il consenso dell'opinione pubblica.

L'etica personale non esiste e non deve esistere. Se la maggioranza della popolazione ritiene che il formaggio sia buono, non ha nessuna importanza che il formaggio sia il prodotto della schiavitù e dell'abuso sugli animali. Il formaggio piace alla massa e quindi è buono. Il formaggio porta soldi all'economia, e quindi fa contenta la massa, e quindi è buono. Non ci possono nè devono al riguardo essere discussioni.

All'esterno del Museo del Formaggio di Alkmaar, dove il re Guglielmo ha presenziato all'inaugurazione, c'erano alcuni attivisti vegani, che hanno organizzato una bella manifestazione di protesta, offrendo formaggi fatti con la soia e dando informazioni sul perchè il latte (da cui deriva il formaggio) è causa di abuso e tortura ignobili nei confronti di mucche e vitelli

Re Guglielmo le alternative al formaggio con latte di mucca non le ha assaggiate, e non ha letto il materiale informativo. Non è quella roba da re o leader politici o spirituali. L'etica è una questione che appartiene semmai ai singoli cittadini o ai singoli fedeli. Solo nel caso in cui un numero sufficientemente cospicuo di cittadini o fedeli mostri sensibilità verso un tema etico, allora sì che il leader deve farlo proprio. Il consenso.

Ecco perchè un papa che assume il nome di un santo vegetariano, non ha problemi ad ammirare pubblicamente (nonchè mangiare) prosciutti e salami. San Francesco lo maledirebbe, se non peggio, ma la massa dei fedeli non vorrebbe mai rinunciare a mangiare salumi e bistecche.

La regola del consenso rende quindi ininfluente e risibile qualsiasi questione etica, anche la più macroscopica come quella del genocidio animale.

Cosa farebbe San Francesco a questo signore che usa il suo nome?

La massa ama il formaggio. Se le mucche vengono martoriate non importa.

La massa ama lo sport. Se i giochi olimpici invernali vengono organizzati da un paese che non rispetta i diritti umani non importa.

Guglielmo d'Olanda con moglie e primo ministro ai giochi invernali in Russia.

Guglielmo fa il suo lavoro e lo fa molto bene, così come Bergoglio. Sono persone che non possono permettersi di avere dei principi etici, in quanto rappresentanti di una massa di persone a cui l'etica non interessa. O meglio, in quanto dipendenti dal consenso di una massa di persone per la quale nulla importa se non il piacere della tavola e lo sport in televisione. 



zondag 2 maart 2014

Stuprare mucche è normale.



Se dici di essere vegetariano la gente quasi si intenerisce. Cogli sprazzi di umanità in volti così ferreamente controllati. Percepisci, per un attimo, attività cerebrali in aree del cranio di regola poco visitate. 

Quando dici di essere vegetariano si mettono spesso d'accordo tutti nel dire che sì, è una cosa bella, io non potrei mai, ma io carne non ne mangio molta, comunque complimenti.

Il vegetariano è un buono, romantico e gentile, una brava persona.

Se dici di essere vegano, e dopo aver spiegato di che si tratta, la gente si indurisce. Volti per un attimo incuriositi ad ascoltare qualcosa di nuovo automaticamente si irrigidiscono. Gli sguardi si fanno vitrei, le voci taglienti.

Quando dici di essere vegano si mettono spesso d'accordo tutti nel dire che ma, questo mi sembra un po' estremo, rinunciare al latte, e perchè, le mucche il latte lo devono pur fare.

Il vegano è un estremista, sciocco e ignorante, un tipo strano.

Poi non serve a nulla raccontare dello stupro sistematico delle mucche, del latte che era destinato ai vitelli, un latte alla razza umana assolutamente non necessario; raccontare delle urla, dello strazio dei vitelli strappati alle madri e portati al macello. Non serve a nulla. La comunicazione è stata interrotta.

Stuprare le mucche è normale. Rinunciare ai latticini è estremo.

Ed io che ci faccio, a questo mondo?

donderdag 2 januari 2014

L'arma segreta degli animalisti.


Con la vicenda di Caterina Simonsen, una ragazza malata che si è schierata a favore della sperimentazione animale, e che ha ricevuto insulti e minacce da sedicenti animalisti, abbiamo potuto apprezzare la forza del nostro nemico.

Il nemico ci ha sferrato un'offensiva pesantissima. All'improvviso, si è scatenato un feroce bombardamento.

Un po' contro corrente, rifletto che la cosa mi ha fatto molto piacere. La condizione degli animali è a tutt'oggi  così tanto esageratamente disperata che niente potrebbe renderla peggiore. Allevati, incatenati, vivisezionati, maciullati, divorati, che altro di peggio si potrebbero aspettare?

Ben venga dunque il clamore mediatico sopra un tema etico rispetto agli animali. Se questa cosa "tira audience", la discussione può e deve continuare. L'orrore quotidiano commesso dall'uomo ai danni degli animali arriva comunque sulle prime pagine.

Le risposte che in questo senso stanno arrivando dal cosidetto "mondo animalista" le giudico bellissime e potenti.

Bellissime. Davanti all'odio, alla manipolazione, alla violenza, alla negazione della verità, ribadire con forza la verità e la bellezza di questa verità. Ribadire, con insistenza, passione, chiarezza, ardore quasi direi eroico la bellezza della verità nonostante tutto.

Potenti. La guerra appare impari. Il nemico apparentemente troppo forte. Gli animali sembra che non abbiano la benchè minima speranza di poter scampare al loro abominevole calvario. Eppure un gruppo di persone continua a ribadire la verità, e contrattacca. 

Contro ogni evidenza di pronostico, la guerra continua e continuerà.

Il nemico non sa che noi che combattiamo per la Liberazione Animale (scusate ma il termine animalista mi sta troppo stretto) possediamo un'arma segreta.

Noi combattenti per la causa degli animali (ma che è in realtà una causa assai umana, che anzi mette in discussione il significato stesso di essere "umani") possediamo un'arma segreta oserei dire invincibile: la forza della Ragione. Non è poco. 

La giustizia è dalla nostra parte. L'amore è dalla nostra parte. La verità è dalla nostra parte. La luce è dalla nostra parte. Il fatto di "avere ragione" ci rende inattaccabili ed invincibili. 

Dunque ben vengano i violenti attacchi del nemico. Che la guerra si faccia sempre più serrata. Che vi sia clamore, e che questo clamore inizi a suscitare la curiosità delle masse apatiche, delle menti spente, dei cuori aridi.

La forza della Ragione ci sorregge, e ci fa crescere, sia individualmente che nel numero. 

Il trovarci nell'Era della Comunicazione Globale rende molte cose fino a ieri impossibili, possibili.

Il bagliore di un piccolo lume, e l'oscurità svanisce. Di fronte alla luce, il nemico trema.