dinsdag 23 augustus 2011

Il Buddha che mangia i bambini.


L'atteggiamento della Chiesa Cattolica nei confronti degli animali è fortemente specista, cinico, egoista ed insensibile. L'amore di Dio non li contempla. Gli animali sono degli oggetti, creati per essere schiavizzati, torturati, massacrati e divorati dalla "divina" creatura "umana". La dottrina cattolica su questo punto non ammette discussioni. Il vegetarianesimo (che esistano i vegani neppure lo immaginano) vieme al massimo tollerato, se non ridicolizzato o tacciato di essere una delle qualità dell'Anticristo (vedi a proposito questo link: http://www.veganitalia.com/modules/news/article.php?storyid=1040)

L'atteggiamento dei protestanti e degli ebrei mi sembra identico.

Gli amici musulmani, impegnati in questi giorni nel ramadan, non mangiano la carne di maiale perchè impura. Il resto lo divorano allegramente, tutt'al più dopo il calare del sole.

Gli induisti venerano la mucca, ma non mostrano pietà alcuna verso gli altri animali. Essi dicono che la mucca è la madre, e per questo ne bevono il latte. Come se io mettessi mia madre in un allevamento, la fecondassi artificialmente ogni 6 mesi e le spremessi meccanicamente le mammelle tre volte al giorno.

I buddhisti sono un caso a parte. Assegno loro il primissimo premio in quanto a ipocrisia. Essi dicono che il Buddha ha insegnato a non mangiare la carne di un animale che è stato ucciso per te. Ma che nel Pali Suttas non menziona il vegetarianesimo. E inoltre i monaci (e tra essi il Dalai Lama in testa), poverini, essi sono letteralmente costretti a mangiare qualsiasi cosa venga loro offerta nella ciotola dell'elemosina, quindi anche carne e pesce. Poveri monaci, ma guarda un po' che sacrifici devono fare!...

Mi sono avventurato in un forum buddhista (http://www.spiritualforums.com/vb/showthread.php?t=21004)  per chiedere cosa succederebbe, se nella ciotola venisse deposta della carne umana, magari di bambino. I monaci mangerebbero pure quella?
Non si sa. Per ora nessuno mi ha voluto o saputo rispondere. Con un po' di fortuna qualche buddhista errante passerà da questo blog e  lascerà un commento chiarificatore.
Di fatto i paesi buddhisti non sono affatto vegetariani, nonostante il Buddha pare lo fosse e insegnasse a non mangiare la carne.

E così la nostra religiosissima vecchina se ne va al supermercato, e se ne frega altamente se la sua fettina di carne implica sofferenze atroci e crudeltà inaudite.
Andrà in paradiso perfino se, per risparmiare, acquisterà le uova di galline rinchiuse in gabbia, e non quelle che provengono da galline "libere" (di camminare in un capannone e di essere macellate appena giudicate poco produttive).

E il nostro monaco buddhista forse raggiungerà l'illuminazione e interromperà la ruota del karma anche se, tra una meditazione e l'altra, assaggerà la carne di un bimbo non ucciso espressamente per lui.

E tu che stai leggendo (se non sei veg), hai il cuore in pace.

Vieni preso in giro da tutti, religiosi, politici, artisti e gente dello spettacolo. E magari fai un'offerta a Telethon, che finanzia la vivisezione, e così hai il cuore ancora più in pace.

Guardi la televisione e tutte le allegre pubblicità che ti invitano a mangiare carne e pesce, e a bere latte che fa tanto bene. Non ti fanno vedere i macelli, il sangue, gli orrori degli allevamenti. Non ti fanno sentire le urla disperate degli animali. Ti mettono una accattivante musichetta, ti mostrano un prato verde e dei bambini felici.

Tu, nella tua indolenza, sei più colpevole di loro.

Persino più colpevole dei vari Gerry Scotti (Pellicce Annabella, Mc Donald's) e Gene Gnocchi (carne Montana), che pur di mettere in tasca altri quattrini non esitano a fare da testimonial alle più feroci multinazionali della morte.



23 opmerkingen:

  1. L'unica religione che predica l'astensione dal mangiare gli animali ed i loro derivati - per quel che ne so io - è il giainismo. Trovo comunque ipocrita questa forma di rispetto verso tutte le creature da loro praticata e professata, in quanto ha come fine ultimo quello di interrompere il ciclo karmico delle reincarnazioni (un po' come nel buddhismo): in sostanza, non è che gli importi poi molto degli animali, quello che importa loro è solo "comportarsi" bene in vita affinché possa avere termine il ciclo della reincarnazione, che è dolore. In sostanza, un atteggiamento ancora una volta dettato da motivazioni utilitaristiche.

    Poi, per carità, ogni atteggiamento che contempli il rifiuto dello sfruttamento degli animali e che predichi la non-violenza ben venga, però secondo me ogni motivazione dettata da un credo religioso è soggetta anche a venire messa in discussione nel momento in cui magari ci si allontana da quel credo; in sostanza: un conto è affermare il rispetto per ogni essere vivente perché lo si ritiene giusto (motivazione antispecista ed etica), un altro è perché ce lo ordina una qualsivoglia religione.


    A proposito invece di estremismo cattolico, ho letto diversi blog in cui il vegetarianesimo è considerato diabolico :-DDDD (a me fa solo ridere un pensiero del genere).
    Leggi questo, per esempio:

    http://giacintobutindaro.org/2010/05/12/coloro-che-ordinano-di-astenersi-dal-mangiare-la-carne-insegnano-una-dottrina-di-demoni/

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  2. Hai troppo ragione in quanto ipocrisia. Conosco molti buddisti, ma quando gli chiedo perchè non siano vegani, o per lo meno vegetariani, loro si stampano in faccia un bel punto interrogativo e deviano il discorso sulla reincarnazione.
    Io sono credente, e provo un forte dolore quando sento altri "credenti" dirmi "eh ma nella Bibbia non c'è scritto di essere vegetari-vegani, anzi il contrario. E poi gli animali non vanno in paradiso", come se ci fosse bisogno di qualcuno che te lo venga dire.
    Un concetto così semplice!
    Io sono dell'idea che ci siano individui superiori agli altri, che sono in grado di comprendere quanto la vita sia di fondamentale importanza.
    E penso che questi ultimi abbiano il compito di far aprire gli occhi agli altri.
    Per restare in tema, un po' come i testimoni di Geova... XD

    Vai sempre così.

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  3. @Biancaneve

    ho guardato il link...certo che di persone malate ce ne sono parecchie al mondo!...

    Interessante questa cosa del giainismo, grazie. La approfondirò, ma concordo pienamente con te. Le motivazioni sono puramente utilitaristiche...

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  4. @Volpina

    io non sono credente. rispetto le persone, ma non le istituzioni. sopratutto quando si arrogano di parlare d'Amore (es. l'Amore di Dio) e poi mangiano animali.
    Non permetto a nessuno che mangi animali di parlare d'amore.

    Io non mi sento una persona superiore, ma solo una persona normale circondata da persone profondamente malate.

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  5. Su questo ti do ragione, non bisogna permettere a chi mangia animali di parlare d'amore.
    Il problema della Chiesa è che segue solo ciò che gli fa comodo...

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  6. Hai ragione su tutti i fronti, ma non pretendere di cambiare teste e idee, con questo atteggiamento. :)

    Prgamaticamente parlando, non sei utile alla causa :)

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  7. Ti ringrazio Anonimo per il tuo feed-back. Comprendo quello che vuoi dire.
    E ti do ragione, non ho questa pretesa.
    Questo blog è semplicemente il mio spazio personale dove posso sfogarmi e dire ciò che penso liberamente.
    L'unico atteggiamento che ho, è quello di essere al cento per cento me stesso. Compresi tutti i miei limiti, che sono tanti.

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  8. @ anonimo

    Posso dire la mia?

    Difficile che le persone mettano in discussione il proprio stile di vita solo leggendo un blog, però può accadere. Quantomeno che inizino a riflettere e ad iniziare a percepire le cose in maniera leggermente diversa.

    Anche io ho mangiato animali in passato, e se poi ho scelto il rifiuto della violenza e sono diventata sostenitrice dei loro diritti è stato anche grazie al confronto con persone come De Spin, e grazie all'esempio di persone come De Spin (che mi hanno dimostrato che si può vivere bene, anzi meglio, senza avere sulla coscienza nessun essere vivente), e grazie alle tante letture fatte e ad agli approfondimenti trovati in rete sui siti animalisti.

    Non è vero che non serve a qualcosa.
    Magari anche una sola persona, leggendoci cambierà divisamento. E anche una sola persona sarebbe un successo.

    Cos'è più utile alla causa, per te? Te lo chiedo perché mi piace il confronto con altri antispecisti (e suppongo tu lo sia). L'attivismo certamente lo è. Ma anche il parlarne, per me.
    Se ha funzionato per me (ok, avrò pure avuto una predisposizione, ho sempre amato gli animali, sin da bambina, però nella nostra cultura - che ne prevede lo sfruttamento in ogni campo - ci ero dentro fino al collo), non vedo perché non potrebbe funzionare per altri. Io non mi reputo una persona speciale.
    Per me ha funzionato soprattutto l'esempio, nello specifico del mio compagno, che era già vegetariano quando l'ho conosciuto e da molti anni, ma anche tante letture (di blog e siti specifici), nonché di testi cardine sulla questione, mi hanno fatto aprire definitivamente gli occhi. Da lì ho iniziato ad acquisire una visione molto più critica nei confronti della società tutta, non solo in merito alla questione dello sfruttamento degli animali.
    Un saluto a te e, ovviamente, al simpatico De Spin.

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  9. A me la testa è stata cambiata da atteggiamenti pacati e poco aggressivi, più che altro divulgativi e di logica, e quando ero non vegetariano mi rimanevano impressi gli insulti e i comportamenti militanti, e quelli mi facevano cambiare meno idea, perchè l'insulto non ti apre la mente, ma ti fa allontanare dall'interlocutore con il quale stai parlando.

    Non so se possa valere per me, ma in generale credo sia più costruttivo parlare in positivo del mondo veg che parlare in negativo del mondo meat :)

    Biancaneve, magari questo post cambia la testa di una persona, ma con atteggiamenti diversi c'è la possibilità di cambiarne 100, di persone :)

    Se vi interessa veramente l'antispecismo, lo scopo deve essere il "cambiare" più teste possibile, e secondo me lo si fa con atteggiamenti positivi e di dialogo. Piacerebbe anche a me un mondo interamente antispecista, ma se vi si arriva con la violenza, nell'intimo delle persone non vi sarà mai la VOGLIA e la CONOSCENZA per combattere i vari rigurgiti specisti, ma semplicemente una superficiale imposizione dall'alto.

    Quante volte le innocenti (e spesso stupide, e ancor più spesso provocatorie) domande di un mangiacarne curioso possono essere sfruttate per instillare curiosità e aprire mondi, invece che essere il trampolino di lancio per critiche e offese? Chiedetevelo :)

    Poi se il blog è *solo* un luogo di sfogo, allora è un altro paio di maniche. Spero solo che non passi il messaggio che tutti i veg hanno questo atteggiamento, perchè non è così :)

    Siamo comunque di fronte all'eterno dilemma, meglio militare col passamontagna e aprire le gabbie dei visoni, e liberare migliaia di animali (OGGI), o cambiare la testa delle persone a suon di logica e dialogo facendo in modo che gli allevamenti di visoni diventino un ricordo (DOMANI), anche se nel frattempo i visoni (OGGI) muoiono?

    PS: sono anonimo perchè con IE non riesco a loggarmi. :/

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  10. @ anonimo

    Sono d'accordo con te nel mostrare la positività della scelta veg anziché la negatività dello sfruttamento animale.
    E infatti non concordo con quegli animalisti che gridano sempre "a morte il cacciatore, a morte quello e a morte quell'altro", anche perché, se davvero è un mondo senza violenza che ci auspichiamo, allora dovremmo essere i primi a dare l'esempio.

    Riguardo il dilemma fondamentale che accomuna noi antispecisti, vorrei sottoporti un quesito (ed anche farti leggere la recensione di un film sulla liberazione degli animali che ho scritto di recente, in cui si affronta proprio questo dilemma. Il film, probabilmente lo conosci, è Aurora di Paderno).

    Ti metto il link della recensione (non è per fare pubblicità ai miei scritti, è che davvero mi interessa parlarne ed un tuo parere):

    http://ildolcedomani.blogspot.com/2011/07/aurora-di-piercarlo-paderno.html

    (segue)

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  11. @ anonimo

    Poi volevo sottoporti anche un quesito che si riferisce ad una scelta che ho dovuto fare tempo fa: dunque, nei parcheggi di Ikea di Roma ho trovato delle trappole di veleno per topi. Io ne ho sabotata qualcuna, senza farmi vedere, senza dare nell'occhio. Poi ho smesso. Non per paura di avere grane (sai quanto me ne frega!), ma perché ho pensato che un simile gesto, oggi, nella nostra società, passa per essere un gesto da estremista, da pazza esaltata, che non fa bene alla causa. Che, proprio come affermi tu, non farebbe che danneggiare la causa.
    E allora, mi sono detta (perché su ciò che hai scritto tu, ho riflettuto anche io), meglio aspettare, con atteggiamenti pacati, che la cultura cambi, che venga il momento affinché tutti siano pronti a recepire il messaggio antispecista. E sono andata via.
    Ma intanto quei topi muoiono oggi. Chi glielo spiegherà a loro che sono dei martiri, che è meglio attendere affinché un giorno i loro figlioletti non saranno più uccisi e non ci saranno più trappole?
    Tu, che avresti fatto?
    Riporto le tue parole:
    "Siamo comunque di fronte all'eterno dilemma, meglio militare col passamontagna e aprire le gabbie dei visoni, e liberare migliaia di animali (OGGI), o cambiare la testa delle persone a suon di logica e dialogo facendo in modo che gli allevamenti di visoni diventino un ricordo (DOMANI), anche se nel frattempo i visoni (OGGI) muoiono?"
    Che risposta ti-mi dai?

    Allora, come scrivo in quella recensione, sì, tutto giusto usare parole dolci, cercare di aprire gli occhi alla gente senza mostrare la nostra indignazione ecc., ma più di tutti, per me almeno, conta, salvare più vite possibili.
    Non sono una persona aggressiva o violenta. Se mi leggi, te ne renderai conto. Uso più che altro la logica, le dimostrazioni razionali (Tom Regan ed il suo I diritti degli animali mi ha insegnato molto, proprio come approccio analitico intendo nello sviscerare gli argomenti).
    Nel mio blog, se ti interessa, ho parlato di antispecismo soprattutto nei post dal titolo "Olocausto animale", ma anche qua e là, anche in post che parlano di cinema o di alto faccio sovente riferimenti e riflessioni sull'argomento.
    Anzi, più che colpevolizzare, additare nemici, io cerco di mettere in discussione la cultura che ci circonda, ma per farlo devo comunque mostrare e fare riferimento a tutti gli orrori che ci sono.
    Io penso che tante persone non abbiano proprio capacità critica, che accolgano l'ovvio, con quanto di sbagliato esso contiene. Quel che cerco di fare, anche nel mio blog, è far aprire qualche occhio.

    Comunque non mi sembra che DeSpin (o io) abbia un atteggiamento aggressivo. Dici, "spero che non passi il messaggio che tutti i veg hanno questo atteggiamento perché non è così", scusami, ma questa affermazione la trovo ingiusta. Ne conosco ben altri di veg che sono intolleranti ed aggressivi e non è certo il caso di DeSpin (e lo scrivo con obiettività, e non perché provo simpatia per lui).
    Non leggo aggressività, al massimo un po' di sarcasmo.
    Però dovrai ammettere che siamo anche stanchi del sarcasmo dei carnivori che a volte sembrano provar gusto proprio nel sottolineare la loro crudeltà (sai quanti ne conosco! Persone che si divertono a prendere in giro noi veg, che ci sfottono ecc.).
    Anzi, il sarcasmo, così come l'ironia, in quanto lenti deformanti, servono a mostrare cose che apparentemente sfuggono. A mostrare la realtà da prospettive inedite. E lo trovo utile.
    Insomma, dai, siamo alle solite, noi antispecisti anziché unirci per un fine comune stiamo sempre a battibeccarci tra di noi e trovo che questo sia un pessimo atteggiamento per la causa. E te lo dico con un sorriso :-)
    Insomma, metodi duri o soft, il fine è unico, no?
    Lo dico mettendomi in discussione eh, che magari io sto sbagliando completamente... .
    Un saluto
    P.S.:
    bella discussione comunque, no?

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  12. P.S.:
    scusa, ultimissima cosa.

    Personalmente le mie critiche (offese dirette non credo di averle mai rivolte a nessuno) si rivolgono non tanto al singolo che mangia carne, quanto alla società e alla cultura in cui è immerso e che lo rende agente inconsapevole di comportamenti violenti e di sfruttamento del più debole.
    Non critico o offendo tanto chi si compra la bistecca, quanto il sistema che rende possibile ciò. Il sistema però si regge sulla scelta dei singoli. Allora, quello che vorrei far capire al singolo, è che acquistando carne si rende complice di un olocausto. Non è un'offesa questa. Solo un voler fargli prendere coscienza del peso dei suoi gesti, delle sue scelte.

    Poi certo, di fronte a chi mi risponde: "sì, so che gli animali soffrono, ma me ne frego", allora un vaffa ci sta tutto :-)

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  13. Sono anonimo :)

    Film mai sentito, e purtroppo credo sarà difficile recuperarlo, però tengo d'occhio le iniziative del rewild club, anche se abito a Trento :)

    Riguardo ai dilemmi sulla liberazione, il mio pensiero è che i gesti possono essere estremi finché si vuole, (che poi... sono "estremi" *adesso*, e comparati alla maggioranza delle persone, ma anche 1000 anni fa era estremo liberare uno *schiavo*, eppure era la cosa giusta da fare), sono poi le spiegazioni a dover essere pacate :)

    Penso che si debba fare il possibile per salvare vite, ma che si debba fare il possibile anche per rendere questi comportamenti comprensibili, altrimenti gli sforzi vengono vanificati e si passerà tutta la vita a salvare vite, paradossalmente senza che le cose siano cambiate alla radice.

    La liberazione ci mette poi faccia a faccia con la responsabilità verso il futuro. Non voglio rimanere in vergognoso silenzio quando mio figlio mi chiederà "Ma tu papà, cosa facevi quando [ingiustizia a caso]?"

    Sul tuo ultimo post sono d'accordo, teniamo conto però che il sistema SIAMO NOI, o meglio... SONO LORO. E LORO lasciano che il sistema rimango com'è. "Cambiamo" LORO e cambierà il sistema.

    Detto questo, non ce l'ho con nessuno in particolare, solo mi piacerebbe che ci fosse più diplomazia nello spiegare scelte così radicali di vita, credo sia l'unica via. :)

    Sto seguendo quel che dice Walter Bond da un po', ma faccio fatica a dare una soluzione a questo dilemma, anche se sembra il contrario, da quello che scrivo:
    http://laverabestia.org/read_post.php?id=1210&user=3662

    Io all'Ikea avrei sabotato :)

    Trovo giusto battibeccarci anche tra di noi, perché anche se facciamo scelte minoritarie, è giusto prendere atto che non tutti gli atteggiamenti sono utili, anzi, alcuni sono dannosi. Proprio perché il fine è unico, bisogna arrivarci nel modo più coerente e veloce :)

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  14. Sei di Trento? Pensa che la prima scena del film Aurora è proprio ambientata all'università di Trento (facoltà di biologia).
    Prova a chiedere al regista se ti invia una copia del film (ha un sito e un paio di blog, anche se a dire il vero non aggiornati da un sacco di tempo, quindi non so se effettivamente poi controlli la casella di posta che indica, a me non ha risposto per esempio, eppure di persona è stato molto disponibile e gentile, quindi suppongo non l'abbia proprio letta).

    Poi con calma leggerò quel che dice Walter Bond (peraltro io seguo sempre il sito Laverabestia, guardo sopratttto i video).

    Vero che infatti non c'è nulla di estremo nel compiere gesti come salvare un animale o sabotare strumenti che possano ferirli, ucciderli ecc., ed infatti anche io, nelle mie discussioni, faccio sempre il paragone con la schiavitù dei neri, che appunto un tempo era considerata "normale" ed estremisti erano considerati quelli che ne proponevano l'abolizione, fino a che pian piano qualcuno non ha iniziato a smuovere le coscienze.
    E infatti, come è riportato nel frontespizio del libro di Tom Regan:
    "tutti i grandi movimenti conoscono tre stadi: il ridicolo, il dibattito, l'accoglimento (la frase però non è sua, al momento non mi viene nemmeno il nome, scusami... ).

    All'Ikea comunque ne ho sabotati diversi, è che ce n'erano proprio tanti, ad ogni angolo di un parcheggio ;-) E anche in altri posti, quando mi è capitato di trovarne, li ho sabotati ;-)

    Bè, grazie per il confronto :-)

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  15. Ciao Mattia.
    Di dilemmi non ne ho, preferisco il passamontagna.
    Mi piace sempre però confrontarmi e "battibeccarmi" con vegani/antispecisti che la pensano e/o agiscono diversamente da me.
    Non penso di insultare nessuno su questo blog. Dico solo le cose come stanno nude e crude.
    Per me, tanti anni fa, questo atteggiamento "hard" servì a farmi aprire gli occhi, ma non nutro nessuna fiducia nella razza umana e quindi non penso neppure che le mie parole possano servire a qualcosa.
    Mi spiace se qualcuno pensa che possano addirittura risultare dannose "alla causa". Io potrei dire la stessa cosa rispetto ad atteggiamenti troppo morbidi.

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  16. E' un peccato che tu non nutra fiducia nella razza umana, eppure le statistiche dicono che i vegetariani sono in aumento, ad esempio. Non era questo, che volevamo?

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  17. Certo le statistiche mi fanno piacere. Mantengo la sfiducia, l'orrore è ancora troppo preponderante, ma sono sempre assai lieto quando i fatti mi smentiscono! Dialogare con persone come te, come Biancaneve, in parte mi rincuora. Poi esco per la strada, vado al supermercato, faccio due passi sul boulevard, e quello che vedo è semplicemente inaccettabile. Un incubo da cui non vi è modo di svegliarmi.

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  18. I vegetariani sono in aumento, e questo e certamente un bene. Purtroppo però noto che si fa sempre troppa propaganda all'alimentazione veg per puri motivi salutistici e non per rispetto verso gli animali.
    Insomma, a me sembra che degli animali continui comunque a non importare nulla (o poco) a nessuno (antispecisti a parte).
    Ti faccio un esempio: giorni fa in un supermercato ho trovato del gelato vegano (senza latte, né uova, né derivati animali). Io, tutta contenta, l'ho comprato. Poi leggo sul coperchio della confezione: "per un'alimentazione più leggera, per gli intolleranti al lattosio". Per me è una dicitura SPECISTA, perché come al solito è il benessere degli esseri umani che conta, non quello degli animali.
    In TV si parla di vegeterianesimo? Sì, ma sempre per i vantaggi sulla salute.
    Addirittura la scorsa primavera sono andata, qui a Roma, alla festa dei Vegetariani (allestita con stand vari, e con varie personalità che parlavano). Oh, quasi tutti, medici, ed altri personaggi, hanno messo l'accento sui vantaggi per la salute, però si è parlato pochissimo della sofferenza degli animali e del loro sfruttamento, che resta, per me, il primo ed unico motivo per cui si deve lottare.
    Anche perché poi, alimentazione a parte, lo sfruttamento degli animali è ovunque nella nostra società: abbigliamento, intrattenimento, vivisezione, tradizioni, dogmi religiosi... ovunque.
    Io conosco persone che magari non mangiano carne (per motivi salutistici, o perché non gli piace), ma poi comprano scarpe in pelle, o portano i figli allo zoo, o magari danno i soldi alla Telethon.
    Ok, tu dirai, già è qualcosa, purché sia... .

    Vorrei solo sottolineare quanto mi sento vicina a Despin quando dice: "poi esco per strada, vado al supermercato, faccio due passi sul boulevard e quel che vedo è inaccettabile".

    Ecco, le statistiche rincuorano, ma purtroppo non alleviano quella sensazione di disagio profondo, di alienazione che provo quando mi guardo intorno e scorgo una realtà le cui leggi mi appaiono estranee, incubotiche, crudeli.
    Sarà capitato anche a te, vedere gente che acquista del pesce magari ancora vivo con il sorriso sulle labbra, gente che ride mentre inforca pezzi di carne, mentre indossa pellicce.
    Le statistiche, a volte, appunto, restano solo numeri. Mentre la sofferenza là fuori è tangibile.

    Tu, Mattia, sei ottimista. Ed è un bene. Ti percepisco come combattivo ma positivo. E anche io tante volte sono così. Ma altre invece mi lascio prendere dallo sconforto, e divento triste, rabbiosa.
    C'è un momento per il discorso pacato, e ci sono momenti per agire, anche con rabbia. Secondo me.
    Ecco, di fronte, che so, ad uno che sta maltrattando un animale, non avrei parole dolci, né pietà. Perché in quel momento avrei occhi solo per l'animale.

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  19. Ho letto qualche articolo di Walter Bond.
    Bè, mi sembra che predichi tutto tranne un atteggiamento soft :-) anzi, a dirla tutta, mi sembra che non predichi per niente, ma che agisca. E questa mi sembra una grande cosa. :-)

    E mi piace il suo assumersi la responsabilità delle proprie azioni, senza temere il governo, la legge.
    Anche Tom Regan una volta ha detto: "svuotiamo le gabbie, ma poi non dobbiamo temere di farci trovare noi, li dentro, a viso scoperto, senza temere nulla, perché quel che facciamo è giusto e non si deve dimentare il valore della nostra battaglia" (come a dire, ok, se ci beccano, pazienza, quel che conta è far uscire gli animali). Ed anche Tom Regan aveva lavorato, da giovane, in una macelleria (e forse proprio per quello ha aperto gli occhi). Anche lui ha avuto guai con la giustizia, denunce ecc., ma sai, essendo un noto professore universitario, molto stimato, rinomato, probabilmente lo ritengono meno sovversivo. Non ha vita facile nemmeno lui comunque. Spesso non gli permettono di parlare in certe facoltà universitarie. Insomma, le lobbies dello sfruttamento animale sovrastano imponenti e dettano legge.

    Non conoscevo Walter Bond (mi sembra un epigono di Barry Horn, che è un mio mito), e ora inizierò a leggerlo e a sostenerlo.

    Poi in America, mamma mia, le lobbies degli allevatori sono fortissime ed il profitto viene prima di tutto (come si fa ad aver fiducia nella specie umana?).

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  20. Purtroppo le leve per la liberazione animale tramite il vegetarianesimo sono 3-4, non di più: salutistico (mangiare carne fa male), sociale/economico (produrre 1 kg di carne è costosissimo e toglie cibo ai poveri), ambientale (produrre 1 kg di carne inquina tantissimo e consuma molte risorse), etico (non abbiamo il diritto di schiavizzare specie animali). Teniamo conto che è più facile che un medico cambi l'abitudine alimentare di una persona, o che un sistema economico tenda a lasciar perdere la produzione di cibo anti-economico, che un filosofo cambio l'etica. Putroppo la motivazione è debole (se domani si scoprisse che mangiare carne non fa così male, torneremo a mangiare carne?, e se domani si scoprisse che la bistecca si può produrre in laboratorio senza fare così male all'ambiente?) ma il risultato è comunque buono (si salvano animali), e comunque non è un risultato finale, ma solo una tappa. Già il fatto di essersi posti il problema (ma sopravviverò non mangiando carne? ma che senso ha produrre una bistecca sostenibile se possiamo farne a meno in toto?) potrebbe aprire mondi nuovi :)

    Come si fa ad essere ottimisti guardando l'America? Guardiamo le notizie positive... ogni mese qualche Università sperimenta il lunedì vegetariano, oppure notizie come queste:
    http://www.mfablog.org/2010/09/new-study-following-undercover-investigations-consumers-lose-their-appetites-for-meat.html

    Non si può dire che non stia crescendo un awareness verso il benessere animale. Si può dire che è lento, si può dire che non lo si percepisce tra la gente, ma c'è.

    E' come se parlassimo di religione, sappiamo benissimo l'influenza che la Chiesa ha sullo Stato e sulla vita di tutti i giorni, ma i dati dicono comunque il contrario (gli atei stanno crescendo), checchè se io esca di casa possa contare una maggioranza cattolica (integralista, il più delle volte).

    Sono quei movimenti silenziosi e intimi, che non si pubblicizzano molto, ma che prima o poi prenderanno il sopravvento :)

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  21. "Sono quei movimenti silenziosi e intimi, che non si pubblicizzano molto, ma che prima o poi prenderanno il sopravvento"

    Speriamo :-)

    Le tue parole sono di conforto. Ma poi ci sono quelle totalmente idiote di chi, pur di ddifendere il proprio "diritto" di mangiare la carne, se ne esce con argomentazioni talmente distorte, fuorvianti, illogiche, assurde che... bè, a volte cadono prioprio le braccia.
    Io non riesco più a sopportare la seguente affermazione: "a tavola ci vuole democrazia, ognuno deve essere libero di mangiare chi vuole", oppure quelle di chi si appella al presunto stato di natura "ma anche gli animali si mangiano tra loro".
    Oh... sai quante discussioni (anche pacate, eh, per carità, che mica sempre sono sul piede di guerra) ho fatto con gente così palesemente ed ottusamente - forse egoisticamente - ferma sulle proprie posizioni?
    E credimi che, pur sforzandomi ogni volta di argomentare usando gli strumenti della logica, dell'evidenza ecc., certa gente proprio non si smuove. Alla fine ti dice: "vabbè, sarà come dici tu, ma io continuerò a mangiare carne".

    Allora apprezzo di più l'onestà intellettuale di chi ammette di fregarsene degli animali e del prossimo in genere.
    Sarà una persona che non stimo, ma che almeno è coerente.

    Grazie per lo scambio :-)

    E un caro saluto a Despin, che ci ha ospitati per questa bella discussione.

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  22. Un caro saluto a te Biancaneve, e a Mattia.

    In questi giorni sono molto impegnato con un nuovo lavoro, per questo sono intervenuto poco.

    Vi ringrazio per il livello davvero elevato di questa discussione:-)

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  23. "In bocca al lupo" per il nuovo lavoro (e che "crepi il cacciatore") :-D

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