zondag 15 april 2012

Non posso far sentire qualcuno in colpa?


Ogni tanto faccio ancora un salto in Italia per far visita a mia madre e a qualche ottimo amico. E stamattina mia madre ha comprato La Repubblica, sfogliando la quale mi imbatto in due pagine dedicate alla cucina vegana. 

Bell'articolo divulgativo, ma trovo qualcosa che mi fa sobbalzare. In un testo raccolto dalla giornalista Anna Lombardi e scritto evidentemente da un vegano, leggo:

"...dovremmo riuscire a vivere con più felicità e rilassatezza le nostre abitudini alimentari. E rispettare quelle degli altri. Non puoi far sentire qualcuno in colpa perchè ama la carne...."

Ancora questa storia del rispetto. Non sono d'accordo. Far sentire in colpa è il minimo. Le persone comprano pezzi di animali uccisi per il loro denaro, e nemmeno si può farle sentire in colpa?

Non sono un vegano apologetico, come leggo in quell'articolo (qualcuno mi aiuti, che significa?), ma non sono nemmeno un vegano pacifista. Alle Azzorre, chi mangia carne o pesce si farebbe qualche mesetto di carcere duro.

E poi, mettere insieme il verbo amare e la parola carne, che significa tortura e massacro. Se qualcuno mi dice che "ama la carne", devo davvero soffocare tutta la mia violenza. Perchè sono un essere umano e non un santo.

No, lo ribadisco. Il rispetto occorre meritarselo. Nessun rispetto per chi mangia gli animali. E tantomeno per chi compie crimini atroci parlando d'amore.

Altrimenti il pedofilo che afferma di amare i bambini dovete in qualche modo rivalutarlo.

7 opmerkingen:

  1. Se in generale è giustissimo rispettare le scelte degli altri, nel caso specifico concordo con te. La nostra libertà dovrebbe essere circoscritta a quelle attività e a quelle abitudini che non vanno a fare del male ad altri esseri viventi. Dunque rispettare l'industria della carne e tutti coloro che la alimentano è un controsenso.
    Almeno far sentire in colpa chi continua bellamente ad acquistare bistecche, salami, eccetera, mi sembra assolutamente legittimo.
    Con la speranza che un giorno più nessun animale faccia la fine dei poveri maiali di questa foto, un'immagine che mi mette davvero i brividi e mi fa pensare con profonda vergogna ai miei anni da carnivora...

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  2. Mi fa piacere tu sia d'accordo. A volte sento dire che far sentire la gente in colpa sia addirittura controproducente.
    Comunque non sono un politico e posso dire ciò che penso al 100%.
    L'operazione di mostrare al pubblico un'immagine sorridente e positiva dei vegani è certamente comprensibile. Strategie apprezzabili, ma che non si mettano in discussione principi fondamentali etici fondamentali.
    Quale rispetto, dinanzi appunto ad una simile immagine? Quale rispetto dinanzi a coloro che mangiano prosciutto?

    Quella del vegano bucolico in pace col mondo e con se stesso mi sembra un'immagine piuttosto lontana dalla realtà...

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  3. Secondo La Repubblica il vegano in questione sarebbe un esaltato?

    http://www.wordreference.com/definizione/apologetico

    Se veramente è questo quello che vogliono far trasparire, credo che chi si dovrebbe sentire in colpa è chi cerca sempre di demonizzare chi vuole far riflettere le persone su quello che è la loro dieta realmente.

    Sempre la solita storia eh....
    appena si dice qualcosa che mette in crisi l'ordine costituito si passa per estremisti.....

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    Reacties
    1. apologetico
      [a-po-lo-gè-ti-co] aggettivo (pl. apologètici) che serve a esaltare o a difendere una persona, un'idea: Esempio: un discorso apologetico.

      Dunque no, è lui stesso a definirsi un "vegano apologetico". Cosa che poi però in fondo smentisce con quella frase. L'idea, se di idea vogliamo parlare, non può comprendere quel tipo di rispetto.

      Ho inviato una mail a repubblica per contattare la giornalista ed invitare magari lei e pure quel vegano non identificato a partecipare a questa discussione ma sinora non ho purtroppo avuto risposta (bello essere considerati!)

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  4. D'accordissimo su tutto.

    Ovviamente come al solito ci si è presi la libertà di dare alle parole il significato che più conviene.

    "Rispetto", "amore"...

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  5. Far sentire in colpa chi uccide e mangia esseri senzienti mi sembra davvero il minimo.

    Chi ama la carne ama il gusto del sangue, della morte, della violenza, della sopraffazione, della sofferenza, dello sterminio.

    Nella nostra difesa degli animali non c'è nessun estremismo, solo buon senso e amore... VERO amore!

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  6. d'accordo con te e con tutti i commenti. anzi, attribuisco a questo pensiero il perno di tutta l'idea: capire che non può essere considerata una semplice scelta quella di mangiar carne, di uccidere per sfamarsi. non è una scelta, e non è rispettabile. ci sono altri esseri viventi tirati in ballo da quella che loro definiscono "liberissima scelta".

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