L'atteggiamento della Chiesa Cattolica nei confronti degli animali è fortemente specista, cinico, egoista ed insensibile. L'amore di Dio non li contempla. Gli animali sono degli oggetti, creati per essere schiavizzati, torturati, massacrati e divorati dalla "divina" creatura "umana". La dottrina cattolica su questo punto non ammette discussioni. Il vegetarianesimo (che esistano i vegani neppure lo immaginano) vieme al massimo tollerato, se non ridicolizzato o tacciato di essere una delle qualità dell'Anticristo (vedi a proposito questo link: http://www.veganitalia.com/modules/news/article.php?storyid=1040)
L'atteggiamento dei protestanti e degli ebrei mi sembra identico.
Gli amici musulmani, impegnati in questi giorni nel ramadan, non mangiano la carne di maiale perchè impura. Il resto lo divorano allegramente, tutt'al più dopo il calare del sole.
Gli induisti venerano la mucca, ma non mostrano pietà alcuna verso gli altri animali. Essi dicono che la mucca è la madre, e per questo ne bevono il latte. Come se io mettessi mia madre in un allevamento, la fecondassi artificialmente ogni 6 mesi e le spremessi meccanicamente le mammelle tre volte al giorno.
I buddhisti sono un caso a parte. Assegno loro il primissimo premio in quanto a ipocrisia. Essi dicono che il Buddha ha insegnato a non mangiare la carne di un animale che è stato ucciso per te. Ma che nel Pali Suttas non menziona il vegetarianesimo. E inoltre i monaci (e tra essi il Dalai Lama in testa), poverini, essi sono letteralmente costretti a mangiare qualsiasi cosa venga loro offerta nella ciotola dell'elemosina, quindi anche carne e pesce. Poveri monaci, ma guarda un po' che sacrifici devono fare!...
Mi sono avventurato in un forum buddhista (http://www.spiritualforums.com/vb/showthread.php?t=21004) per chiedere cosa succederebbe, se nella ciotola venisse deposta della carne umana, magari di bambino. I monaci mangerebbero pure quella?
Non si sa. Per ora nessuno mi ha voluto o saputo rispondere. Con un po' di fortuna qualche buddhista errante passerà da questo blog e lascerà un commento chiarificatore.
Non si sa. Per ora nessuno mi ha voluto o saputo rispondere. Con un po' di fortuna qualche buddhista errante passerà da questo blog e lascerà un commento chiarificatore.
Di fatto i paesi buddhisti non sono affatto vegetariani, nonostante il Buddha pare lo fosse e insegnasse a non mangiare la carne.
E così la nostra religiosissima vecchina se ne va al supermercato, e se ne frega altamente se la sua fettina di carne implica sofferenze atroci e crudeltà inaudite.
Andrà in paradiso perfino se, per risparmiare, acquisterà le uova di galline rinchiuse in gabbia, e non quelle che provengono da galline "libere" (di camminare in un capannone e di essere macellate appena giudicate poco produttive).
Andrà in paradiso perfino se, per risparmiare, acquisterà le uova di galline rinchiuse in gabbia, e non quelle che provengono da galline "libere" (di camminare in un capannone e di essere macellate appena giudicate poco produttive).
E il nostro monaco buddhista forse raggiungerà l'illuminazione e interromperà la ruota del karma anche se, tra una meditazione e l'altra, assaggerà la carne di un bimbo non ucciso espressamente per lui.
E tu che stai leggendo (se non sei veg), hai il cuore in pace.
Vieni preso in giro da tutti, religiosi, politici, artisti e gente dello spettacolo. E magari fai un'offerta a Telethon, che finanzia la vivisezione, e così hai il cuore ancora più in pace.
Guardi la televisione e tutte le allegre pubblicità che ti invitano a mangiare carne e pesce, e a bere latte che fa tanto bene. Non ti fanno vedere i macelli, il sangue, gli orrori degli allevamenti. Non ti fanno sentire le urla disperate degli animali. Ti mettono una accattivante musichetta, ti mostrano un prato verde e dei bambini felici.
Tu, nella tua indolenza, sei più colpevole di loro.
Persino più colpevole dei vari Gerry Scotti (Pellicce Annabella, Mc Donald's) e Gene Gnocchi (carne Montana), che pur di mettere in tasca altri quattrini non esitano a fare da testimonial alle più feroci multinazionali della morte.